Chi di Spada Ferisce – La Vendetta è un piatto che si subisce freddo

Aspetta un attimo, c’è qualcosa che non torna nel titolo. O forse no? 

Infatti è proprio giusto, in Chi di Spada Ferisce, costruiamo una storia di vendetta e rivalsa, una storia dove un protagonista vessato e martoriato piano piano riesce a disfarsi dei suoi aguzzini, persecutori e chi più ne ha più ne metta, fino a gettarli tutti nel fango da dove egli stesso si è rialzato (Conte di Montecristo). Oppure peggio.

Il problema è che quei tizi che subiscono la vendetta siete voi.

Esatto, siete i colori  che hanno rovinato la vita a una persona in maniera orribile e ora  viene a cercarvi per farvela pagare.

 Voi dovrete descrivere, durante il corso del gioco, il vostro inevitabile destino, passo dopo passo. Inusuale è dire poco. Il fatto di doverlo fare aiutati da una lavagna, pannello di sughero, quello che vi pare per avere una rappresentazione fisica della storia che costruirete, con tanto di filo rosso (letterale!) che collega i vari punti è un valore aggiunto.

Le Stat del gioco di Kit

Partecipanti: nessun narratore, da 2 a 4 partecipanti (facilitatore incluso)

Durata: teoricamente una sessione, dalle 3 alle 5 ore, a seconda di quanto volete giocare

Complessità: 2 pugnali

Cosa mi serve?: la scatola di gioco ha tutto ciò che serve per giocare. Non ci sono “schede”, ma si usano carte per impostare atti e scene,   una lavagna,  foglietti, puntine e filo o spago per collegare gli eventi. In alternativa, digitalmente, miro.com fa miracoli per gestire giochi di questo genere

Obiettivo: descrivere la storia di riscatto di una persona dal punto di vista dei cattivi che subiscono la vendetta

Genere: volendo cappa e spada, ma niente vieta di impostare il mondo in modo diverso

Contenuti: vendetta, angherie, soprusi, tradimento, pugnalate alle spalle

PRO

Facilità d’uso: il regolamento si legge tutti insieme quando si inizia a giocare e le carte utilizzate per impostare gli atti aiutano anche chi ha poca ispirazione. Le regole sono poche e la storia prende forma da sola praticamente.

Supporto visivo: bellissima la scatola. Piccola, densa e con (quasi) tutto il necessario. Le carte sono ben fatte e aiutano molto l’esperienza di gioco. Il fatto di avere una rappresentazione visiva della storia fatta a biglietti collegati da fili rossi è superlativo.

Nuova prospettiva: capita di giocare dei personaggi malvagi o comunque non proprio eroici. Qui si toccano livelli di bassezza notevoli e soprattutto si prende in esame come questi personaggi cattivi perdono su tutta la linea, il che è interessante per vedere le cose da altri punti di vista rispetto al solito.

CONTRO

Sembra tutto pronto: in realtà nella scatolina molto compatta manca una cosa fondamentale e decisamente ingombrante, cioè la lavagna,  che utilizzerete per sistemare gli eventi e collegarli. Non è una cosa da poco, anche perchè è un elemento decisamente ingombrante, anche se fichissimo da vedere.

Fuori gioco?: nell’Atto IV i Cospiratori piano piano vengono tolti di mezzo, ma non smettono di giocare. Teoricamente possono continuare a dare suggerimenti per le scene successive e servono per l’Epilogo. Se però la cosa si dilunga si rischia di annoiarsi.

Riflettere sulla storia: il fatto di avere una storia tanto complessa da aver bisogno di uno schema implica che sarà in qualche modo complicata. Mandando avanti la storia si deve sempre più tenere presente degli elementi precedenti, che non devono mai essere contraddetti, cosa che porta a confusione.

Parole piccole: veleno, fidati di me, sussurri, maldicenze, vicoli scuri, segreti